mercoledì 16 aprile 2008

[A|pa|tì|a]

Lei è la Marty.
O Smartina, dipende dai giorni.
La Marty ultimamente è l'unico essere vivente che gode del mio buon umore e della mia pazienza. Tutti gli altri sono malsopportati e bistrattati.
E' così. Sono tre giorni ormai che penso a come fare per evitare, nel limite del possibile, i contatti umani. Il fatto che sull'espressione del mio viso si legga già che sto odiando l'umanità e la sua ignoranza mi rende le cose un po' più semplici: vengo sapientemente evitata. Ma non da tutti. No, da tutti sarebbe troppo bello. Così devo ascoltare file di cazzate politicizzanti, vittimismi sentimentali e ragionamenti che ripercorrono tutti i luoghi comuni della storia, facendo finta che sia interessante. Da parte mia, se potessi, vorrei esprimere il mio disappunto nel modo più colorito che conosco e che qui ometto, causa volgarità illeggibile.
Non me ne frega un cazzo. No. Non me ne frega niente di quello che le persone dicono, di quanto si sentono interessanti, di quanto sia bello scambiare le proprie opinioni per ammazzare il tempo, non me ne frega di sforzarmi di ascoltare e tantomeno di replicare in maniera intelligente. E' così.. e sono veramente incazzata.. peraltro senza motivo. Esco di casa col muso e non lo nascondo.

Io voglio stare da sola. Non voglio parlare. E non sono depressa. E non faccio la vittima. E tantomeno il carnefice.

Sono solo satura del qualunquismo e dell'approssimazione con cui tutti affrontano i rapporti, delle convenzioni e dei convenevoli tra conosciuti e sconosciuti. La superficialità è snervante e frustrante.

E la mia vita è bellissima con quei 4 gatti che ancora mi sopportano e ridono di tutte le mie lune.

Il resto del creato può cortesemente andarsene al diavolo. Possibilmente senza fare casino.