[ManonLescaut]
Non sono morta e resuscitata. Sto solo studiando. E questo non mi permette di smanettare con le fotografie quanto vorrei. Tra l'altro ci si mette anche il caldo, che rende insopportabile qualsiasi movimento e qualsiasi emissione di fiato superflua.
Ho finito di leggere Manon Lescaut e ammetto di essere rimasta un po' sconcertata di fronte a un epilogo quasi incompiuto. Quasi affrettato. Così veloce da non avermi dato il tempo di metabolizzare. Ma ciò non toglie che sia il capolavoro in cui l'amore spinge, sbatte, scuote e schiaccia ogni moto. In cui possiamo giustificare ogni volta le bassezze e le cattive intenzioni. In cui il fine giustifica i mezzi. Sempre e comunque.
"C'era qualcosa di crudele e di così insultante per me in quella lettera che, rimasto in sospeso qualche tempo tra la collera e il dolore, cercai di fare uno sforzo per dimenticare in eterno la mia amante ingrata e spergiura. Gettai gli occhi sulla ragazza che mi stava davanti: era infinitamente carina, e avrei voluto che lo fosse stata a tal punto da rendermi infedele e spergiuro a mia volta. Ma non trovai in lei quegli occhi fini e languidi, quel portamento divino, quella carnagione dipinta dall'Amore, insomma quell'inesauribile ricchezza di grazie che la Natura aveva prodigato alla perfida Manon"